C’è un canto antico e molto popolare che accompagna ogni festa di Don Bosco.

Cantato con impeto, come fosse un inno di battaglia e di vittoria e che dice: Don Bosco ritorna/tra i giovani ancor…

Perché mai don Bosco dovrebbe ritornare tra i giovani di oggi?

Forse c’è qualcosa che soltanto lui può dire ai ragazzi? 

Se Don Bosco tornasse, con la profondità che lo distingue come grande conoscitore del cuore dei giovani e con l’arguta amabilità propria del consumato comunicatore, forse direbbe a ciascuno così:

Mio caro, è tempo che noi ci parliamo chiaro. Voglio essere tuo amico, perciò devo dirti qualcosa che può esserti molto utile. Se mi ascolti e segui le mie indicazioni, ti assicuro che sarai felice e farai felici le persone che vivono con te; non solo: contribuirai in modo attivo al progresso della società e della tua nazione.

Ecco dunque i miei consigli: 

  • la vita a tua disposizione è una sola, perciò non perdere tempo. È proprio adesso che devi prenderti in mano, lavorare sul tuo temperamento; smussare gli spigoli che ti fanno reagire in modo aspro e irragionevole. A poco a poco, formati un carattere mite e perciò veramente ‘forte’, cioè paziente, riflessivo, capace di ‘vedere’ anche dal punto di vista dell’altro diverso da te.
  • Affronta le inevitabili difficoltà e fatiche della vita quotidiana senza recalcitrare come un mulo. Non sei vittima di un complotto internazionale che vuole caricare le tue giovani spalle di un peso esagerato. Hai risorse più che sufficienti per farcela e farcela bene: ci devi credere!
  • Studia e lavora nella misura in cui il tuo dovere te lo richiede: con impegno, costanza e allegria. Avrai la soddisfazione di raggiungere traguardi di cui essere giustamente orgoglioso… Non superbo, no, perché tu sviluppi capacità che un Altro ti ha donato e che vuole tu metta a servizio degli altri che ti ha posto accanto come fratelli.
  • A proposito degli ‘altri’: non sono te, d’accordo, ma non sono nemmeno totalmente ‘altro’ da te. Ridono come te se gli fai il solletico e sanguinano come te se li pungi. Accoglili tutti senza distinzione di nazionalità, lingua, cultura… Che non ti salti in mente di deridere o umiliare chi è più fragile e indifeso. Proprio lui ha bisogno di maggiore rispetto: tu lo devi proteggere come faresti per un tuo fratello di sangue.
  • Ricordati che Dio, tuo Padre, è sempre pronto a darti una mano quando si tratta di costruire qualcosa di bello, di buono e di vero. Chiediglielo. Non per niente sei suo figlio!

E a noi adulti cosa può dire Don Bosco? 

Ci ricorda che noi genitori, docenti, catechisti, animatori… o altro, siamo chiamati ad essere educatori.

È la nostra vocazione. E ci dice:

  • Ogni ragazzo ha in sé, sepolto come un tesoro misterioso, il suo bene: dobbiamo trovarlo, portarlo alla luce… Per questo, noi adulti dobbiamo ‘esserci’. E’ la presenza costante al ragazzo che crea in lui la fiducia di potersi affidare in una relazione di amicizia educativa. Dobbiamo stargli attorno sempre, con tenacia e con cura appassionata. Unendo le forze, le nostre e quelle del ragazzo, Il tesoro verrà alla luce… Ma occorre pure ‘trafficare’ con sapienza questo bene. Ciò che è donato è anche un impegno: il tesoro di ciascuno deve splendere e moltiplicarsi a vantaggio di tutti.
  • Dobbiamo arrivare prima… Prima che il ragazzo sperimenti situazioni o radichi in sé abitudini negative. Dobbiamo costruire intorno a lui un microclima educativo, un ambiente positivo, di famiglia, in cui trovi amici sinceri, proposte stimolanti che lo facciano crescere nella consapevolezza di sè, nella conoscenza della realtà. E che gli trasmettano il senso ed il gusto della vita buona. 
  • La mente dei ragazzi, la loro coscienza ed il cuore hanno bisogno di essere formati, perché essi sono la bussola che li orienta nella complessità della vita di oggi.
  • La Stella polare, sulla cui presenza si può tracciare con sicurezza il percorso di tutta una vita, è il Signore Gesù, è sua Madre a cui io, Don Bosco, ho sempre affidato ciascuno dei miei giovani.

E Non dimenticate: io aspetto tutti voi educatori con i vostri ragazzi in Paradiso.

Sr Daniela Faggin – Direttrice Istituto Don Bosco Padova