“Cercate anime, ma non danari, né onori, né dignità.” Massime di Don Bosco, Ricordi di missionari (XI,389)
Ci sono cose che non si vedono da fuori.
Non stanno nei numeri, non entrano nelle statistiche, non si misurano con una media.
Accadono nei corridoi, negli sguardi dei ragazzi, nelle loro incertezze che lentamente diventano passi sicuri.
Accadono qui, nella nostra scuola salesiana. Qui non si cresce da soli: si cresce insieme.
Ogni giovane arriva con il suo cammino, con i suoi talenti nascosti e con le sue fragilità… e la prima cosa che facciamo è ascoltarlo.
Perché l’educazione salesiana non è un metodo: è una relazione. È dire a ciascuno: “Tu sei importante. Tu puoi farcela.”
Crediamo in una formazione che non ha fretta, che non pretende risultati immediati, che non mette pressione, che non chiede di correre quando qualcuno ha bisogno di respirare.
Vogliamo che i ragazzi imparino ad amare quello che fanno, non a temere di sbagliare, che scoprano che crescere non è superare test, ma capire come diventare uomini e donne capaci di responsabilità, gentilezza e coraggio.
I risultati? Possono non vedersi subito, ma arrivano e saranno il frutto di un percorso autentico, non di una gara. Non selezioniamo, accogliamo.
È più impegnativo, più complesso, più vero.
Forse è proprio qui che nasce la bellezza più grande: vedere un ragazzo che un tempo non credeva in sé stesso riuscire a sorprendere tutti, prima di tutto se stesso. Vedere un ragazzo che scopre le sue peculiarità e impara a conoscersi per affrontare il mondo con coraggio.
Una lezione preparata con passione, un laboratorio che apre nuove curiosità, una parola che risolve un conflitto, una presenza educativa che ricuce un momento di smarrimento, è così che la scuola cresce: un dettaglio dopo l’altro, una persona dopo l’altra, grazie anche ad un corpo docente che crede in uno stile.
Questa è la nostra soddisfazione più vera: non il risultato perfetto, ma il percorso autentico.
Perché i ragazzi non sono un voto: sono anime da accompagnare.