Lettera della direttrice
A tutta la Comunità Educante del Don Bosco,
il mio saluto ed il mio augurio per questo nuovo anno scolastico 2022-23.
Non nascondo l’emozione di ritrovarmi, con altro ruolo, in questa scuola dove ho insegnato a lungo e che, ancor prima, ho frequentato come alunna. Ritrovo persone e luoghi che hanno contribuito a plasmarmi ed in cui ho percepito l’impronta di uno Spirito buono, costruttivo, dinamico.
Aperto agli altri e al mondo.
C’è bisogno di questo Spirito per camminare insieme come Comunità Educante; per rispondere alle attese più o meno consapevoli, comunque sempre reali, dei bambini, dei ragazzi e dei giovani che popolano il Don Bosco. Mentre cercano di costruire se stessi, essi chiedono il confronto con adulti umanamente credibili, veri perchè impegnati a loro volta in una continua auto-educazione.
Crescono i ragazzi nella misura in cui tutti noi cresciamo, rendendoci sempre più uomini e donne di relazioni genuine, di solidarietà, di collaborazione, di partecipazione alla vita della Comunità.
Il tempo che abbiamo vissuto e che ancora viviamo rende tutto questo ancor più una sfida. La raccogliamo nel nome di Don Bosco che nel sogno profetico, fatto quando era soltanto un bimbo di nove anni, ha recepito la chiara indicazione del modo in cui abilitarsi personalmente per prendersi cura dei suoi compagni prima e poi di tutti i ragazzi che Dio gli avrebbe affidato, cuore della sua missione:
Renditi umile, forte, robusto
(San Giovanni Bosco)
Così gli dice la misteriosa Signora del sogno. Ed è un invito che vale per piccoli e grandi. In questa espressione spicca l’imperativo RENDITI, cioè lavora su te stesso: impara a ‘chinarti’ sul prossimo che ha bisogno di te e ascoltalo; resisti alla tentazione della fretta ed abbi la forza per fermarti a pensare; sii fermo nei tuoi principi, ma anche flessibile e pronto a confrontarli con le necessità concrete della vita quotidiana.
Don Bosco ha realizzato in sé queste tre virtù che gli hanno consentito di formarsi una personalità forte e dolce al tempo stesso, capace di entrare facilmente in relazione con l’altro. Ha realizzato un’opera educativa efficace perché, da profondo, affettuoso e realista conoscitore del cuore dei ragazzi, ha saputo esser loro compagno e guida nella conoscenza e costruzione di sé; ha prospettato loro, per ciascuno di loro, traguardi molto alti, ma possibili, di grande impegno e di gioia assicurata. Lui ha incoraggiato e accompagnato passo passo, perché la meta fosse raggiunta.
Il sogno di Don Bosco invita tutti noi a metterci all’opera perché esso diventi la realtà che intensamente desideriamo: la realizzazione piena dei nostri ragazzi e la loro felicità.