
Il 25 marzo si celebra la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, poiché lo stesso giorno del 1300 il poeta fiorentino iniziò il viaggio nell’aldilà raccontato nella Divina Commedia.
L’Istituto Don Bosco quest’anno ha introdotto una novità per festeggiare il cosiddetto Dantedì: durante le prime ore della mattinata del 25 marzo, i ragazzi delle medie e dei licei hanno allestito degli stand con attività a tema per ricordare il Sommo Poeta e la sua opera più celebre.
L’attività si è svolta nell’atrio della scuola e non si è limitata ad essere una noiosa spiegazione del cammino di Dante, ma è stata resa interattiva attraverso diversi giochi presenti in ciascuna stazione.
Dante per la Scuola Secondaria di I° grado
In particolare, gli studenti delle medie si sono occupati di fornire un’infarinatura generale dell’opera, trattandone la struttura e il significato dei tre luoghi danteschi.
Per supportare la narrazione i nostri ragazzi hanno allestito una piccola mostra ove, vicino a famose rappresentazioni e a cartelloni informativi, hanno trovato spazio le miniature disegnate dagli stessi ragazzi ispirandosi al canto proemiale della Commedia e alla struttura di Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Tra le miniature ritroviamo anche i cancelli di Auschwitz, paragonati all’entrata dell’Inferno dantesco da Primo Levi.
Gli studenti delle medie hanno volto lo sguardo ad una pagina di storia vicina a noi, proponendo un approfondimento sul capitolo del libro “Se questo è un uomo”, in cui Primo Levi riprende il canto 26 dell’Inferno.
Per Primo Levi narrare Dante ai compagni di cella era un modo per sopravvivere alla sciagura dei campi di concentramento.
Dante per i Licei
Gli studenti di terza, quarta e quinta superiore si sono occupati di una descrizione più approfondita dei canti, che hanno spiegato attraverso giochi come memory, flashcards e cruciverba.
Anche i ragazzi di terza superiore hanno sottolineato l’influenza di Dante in un altro protagonista della letteratura novecentesca: hanno messo in luce le somiglianze tra l’Inferno dantesco e la Divina Mimesis di Pier Paolo Pasolini, portando un’attività dei Colloqui Fiorentini in cui hanno evidenziato le parole che l’intellettuale romano aveva ripreso dalla Commedia.
Nello stand dedicato a Pier Paolo Pasolini gli studenti hanno spiegato che Pasolini e Dante avevano molte cose in comune, tra le quali la ricerca di una lingua nuova, la ribellione verso il potere e l’esilio: se da una parte Dante è stato effettivamente esiliato per vent’anni dalla sua amata Firenze, dall’altra parte Pasolini ha vissuto in una società che lo esiliava.
L’intento di Pasolini era proprio quello di raccontare “l’Inferno” vissuto in Italia negli anni ’60 e ’70 attraverso la scrittura di Divina Mimesis.
“L’impressione di noi ragazzi è stata molto positiva, soprattutto perché abbiamo avuto modo di scoprire inedite sfaccettature dell’universo dantesco”.
Ci rivediamo il prossimo anno, il 25 marzo 2026… Diem serva!
Anna Ferrari (3a medie), Caterina Montolli (4a liceo scientifico)