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Alla fine di uno spettacolo teatrale, quando gli attori compaiono sul palcoscenico a raccogliere i meritati applausi per  la loro interpretazione, tutti sono felici, il pubblico applaude, gli attori ringraziano e il commento generale che sale dal pubblico è un “bravi” urlato a squarciagola che ricuce tutte gli “strappi” che si sono verificati prima dello spettacolo, in pratica dietro le quinte! C’è un lavoro silenzioso prodotto dagli  attori, dal regista, dagli sceneggiatori, dai tecnici del suono e delle luci: insomma un piccolo esercito che c’è e non si vede, ma è molto produttivo. Analogamente dietro la nostra formazione a distanza che, di seguito chiameremo FAD, c’è un assiduo lavoro  che vorrei raccontare brevemente per rendervi partecipi del nostro impegno ma anche della nostra soddisfazione nel vedere il coinvolgimento degli studenti, che ancora una volta hanno dimostrato il loro valore e la loro serietà, se opportunamente coinvolti.

Il dietro le quinte della FAD è fatto di tante azioni, ognuna delle quali è propedeutica a ciò che viene dopo e non può essere saltata, pena la cattiva riuscita del progetto principale, cioè raggiungere gli studenti e le studentesse, che pur rimanendo a casa da scuola riescono a fare in modo che la scuola vada da loro. Ma andiamo per gradi, descrivendo sinteticamente le varie fasi.

La piattaforma web.

Si sa che l’informatica è di per sé molto versatile perché è ricca di opportunità e di proposte, tutte valide e tutte incomplete. Il Don Bosco si è focalizzato su G Suite, perché sembra essere tra le più versatili e più semplici, soprattutto per i tanti “analfabeti digitali”. Questa piattaforma consente, con estrema facilità, di dialogare in video-conferenza tra gruppi di persone, che quindi possono interagire a distanza, ma in tempo reale.Inutile dire che per arrivare a questa conclusione, il percorso è stato abbastanza impegnativo, sia perché  molti docenti avevano già esperienze su altre piattaforme, sia perché l’istituto ha dovuto fornire a tutti uno stesso dominio informatico, per poter consentire la connessione. A tempo di record la nostra segreteria ha fornito a tutte le famiglie e a tutto il personale la mail cosiddetta Istituzionale  “donboscopadova.it”. E’ stata dura ma i risultati ci sono.

La messa in moto.

Dopo aver deciso lo strumento di comunicazione, bisognava accordarsi anche sulle modalità e sui principali contenuti da trasmettere. Il dietro le quinte della FAD ha visto una serie di incontri (sempre in video-conferenza) per discutere, organizzare e decidere il percorso da mettere in atto. Devo dire che questa fase è stata curata particolarmente, perché se è sempre difficile mettere d’accordo un gruppo di persone, mettere d’accordo un gruppo di persone a distanza, cioè che possono parlarsi in video, è una specie di “mission impossible”, perché non puoi vedere le persone in faccia, non puoi vedere se alzano la mano, se sbarrano gli occhi, se lanciano segnali di assenso o dissenso. Se poi tutti vogliono prendere la parola, il sistema  va in crisi… E allora ci vuole senso di responsabilità, senso civico e tanta pazienza. In questo modo la macchina organizzativa va avanti senza intoppi e usando una metafora automobilistica va a cento all’ora!

La formazione.

Questa nuova forma di comunicazione e la nuova forma di didattica richiedono che il personale sia adeguatamente formato, cioè che si fermi a studiare per capire come funziona la nuova metodologia didattica. Insegnare/educare è forse il mestiere più bello del mondo, ma è anche tra i più difficili (seguendo la celebre battuta di Sigmund Freud che sosteneva che educare, governare e curare sono appunto mestieri impossibili). Insegnare/educare a distanza lo ancor di più, perché vengono meno tutti i riferimenti tradizionali quali:  l’ambiente educativo, le domande dei ragazzi, i feedback silenziosi degli alunni. E inoltre manca una cosa fondamentale : la relazione con e tra gli alunni! Proprio per questo la FAD non si improvvisa ma va pensata, programmata e spiegata agli alunni per renderli più consapevoli della novità e al tempo stesso più protagonisti del loro sapere. Per tutto questo, i docenti del Don Bosco sono stati coinvolti, tutti, in due momenti formativi con esperti del settore. Con un relatore sono state affrontate le potenzialità e le peculiarità della piattaforma G Suite educational, che presenta un nutrito programma di fare scuola a distanza, mentre con l’altra esperta i docenti hanno approfondito la questione della valutazione a distanza. In entrambi i casi, diluiti nel tempo, le formazioni sono state precedute dall’attenta lettura delle prime indicazioni ministeriali, che oltre ad orientare hanno anche fornito suggerimenti di carattere generale, molto utili e puntuali.

La preparazione individuale.

Nel dietro le quinte della FAD dobbiamo sicuramente inserire anche la preparazione individuale, perché questa nuova e importante modalità di lavoro richiede uno sforzo ulteriore: dosare i contenuti affinché gli allievi siano più coinvolti e non siano costretti a stare ore e ore davanti ad un video a sentir parlare il docente. Quindi  ogni docente deve misurarsi con se stesso, con la sua capacità di bucare il video e con la recettività dei suoi alunni che non può essere data per scontata, date le difficoltà a cui accennavo all’inizio. Ma, ogni docente, anche se in diversa misura, dichiara che il tempo dedicato alla preparazione delle lezioni con modalità “in video” è sicuramente superiore rispetto al tempo impiegato per le lezioni ordinarie. Tecnicamente questo tempo, trascorso “dietro le quinte” si chiama “funzione docente”, che non si può quantificare perché è sempre molto variabile, ma che pedagogicamente trova tanti illustri sostenitori, come ad esempio il filosofo tedesco, J. Fichte, il quale sosteneva che per ogni ora di lezione, il docente doveva prepararsi per almeno un’altra ora! In realtà, in questa partita della FAD, nuova e affascinante, i docenti stanno investendo molto del loro tempo e così facendo, rendono anche omaggio a Don Bosco quando affermava che Nessuna predica è più edificante del buon esempio. In questo caso il buon esempio è dato dalla preparazione costante nell’affrontare nuove modalità di comunicazione e nell’aver raccolto la sfida della FAD, trasformando una criticità o un problema in una occasione di crescita e di sviluppo dell’essere umano. Esattamente come faceva Don Bosco!

prof. Andrea Bergamo

Preside Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado – Istituto Don Bosco