Per la famiglia salesiana il 31 gennaio è una ricorrenza da vivere con grande gioia.
In questo giorno si ricorda e si festeggia San Giovanni Bosco, “padre e maestro della gioventù“, come lo dichiarò Giovanni Paolo II.
Sconvolto dalle condizioni dei giovani di Torino nel 1841, un giovane Don Bosco capisce che non può rimanere indifferente a tutto ciò e decide di sanare come può la difficile situazione che lo circonda.
Aiuta dunque questi ragazzi a cercare lavoro, si prodiga per ottenere condizioni migliori a chi è già occupato e organizza giochi e lezioni scolastiche: nasce così il primo oratorio.
L’ora di Luce
Durante l’Ora di Luce svolta settimanalmente nella nostra Scuola Primaria, i bambini nel mese di gennaio hanno riflettuto su alcuni episodi della vita del santo.
Un episodio particolarmente significativo è quello dell’incontro tra Don Bosco e il giovane Bartolomeo Garelli.
Questo episodio fece capire al sacerdote che un interesse sincero e affettuoso per l’altro può cambiare la vita di una persona.
“In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, c’è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare”, queste le sue parole.
Gli alunni hanno così avuto modo di riflettere sui propri talenti, sulle risorse che ognuno di noi ha.
Fra di loro si sono confrontati per individuare un talento di classe, allo scopo di condividerlo con tutti gli alunni della scuola primaria durante la Festa di Don Bosco.
L’obiettivo dichiarato è quello di fare conoscere agli altri le nostre qualità, i nostri valori, aiutando tutti a sentirsi accolti e riconoscendo i talenti che ognuno può mettere a disposizione degli altri.
La Festa di Don Bosco…con pane e salame
Il 31 gennaio sarà una giornata di allegria e scoperta: le classi condivideranno il proprio talento attraverso l’esibizione di cartelloni, giochi, video…
A ricreazione non mancherà la merenda con pane e salame, tanto cara a Don Bosco: la merenda che offriva ai suoi ragazzi mentre giocavano in oratorio.
Quando pensiamo a San Giovanni Bosco, un altro elemento fondamentale è il cortile: luogo di scambio, di conoscenza e di gioco.
In cortile il gioco di gruppo e movimentato diventa spazio di incontro, di dialogo, di intesa e di ascolto ed è proprio qui che Don Bosco, tra un gioco e una “parolina all’orecchio” dei suoi ragazzi, conquistava e conquista tuttora la loro fiducia.
La festa continuerà al pomeriggio proprio nel cortile della nostra scuola: con l’aiuto degli alunni sono stati organizzati giochi all’aria aperta e tornei.
Fazzoletto, palla avvelenata, staffette, bandiera genovese!
Queste sono solo alcune delle attività organizzate per i bambini della scuola primaria, dopotutto Don Bosco sosteneva che “noi qui facciamo consistere la santità nello star molto allegri.”
Buona festa di San Giovanni Bosco a tutti!