Nativi digitali
Presente e futuro sono e saranno sempre più intrecciati con la tecnologia.
In questo contesto, siamo soliti pensare che i ragazzi, nati negli ultimi trent’anni, identificati come nativi digitali, siano in grado di acquisire in maniera automatica competenze e capacità digitali per il solo fatto di saper interagire, in maniera quasi innata, con la tecnologia.
Avere dimestichezza con gli strumenti che li e ci circondano e che utilizziamo ogni giorno non significa, però, essere in grado di comprenderli o crearli.
Proprio per questa ragione negli ultimi anni si sta affermando sempre più, per tutti, l’importanza del pensiero computazionale e del coding.
Già nel 2006, la scienziata americana Jeannette Wing ha delineato alcune caratteristiche del pensiero computazionale definendolo come una abilità fondamentale per tutti, a tal punto da poter essere considerata come la quarta abilità di base oltre al “saper leggere, scrivere e far di conto”.
Non è quindi possibile pensare che queste abilità siano indirizzate solo a chi intende seguire una passione o intraprendere una carriera nel mondo dell’informatica.
Il coding è e sarà una abilità indispensabile per ciascuno di noi, utile per allenare la mente a usare la logica nella vita quotidiana, comprendere la programmazione e sviluppare competenze cruciali e trasversali.
Una disciplina che può aprire grandi opportunità.
Il coding
Partiamo dal significato delle parole.
Coding, dall’inglese “to code” ossia codificare.
Se ci lasciamo trasportare possiamo pensare al coding come ad un linguaggio che ci permette di dialogare con un elaboratore, un robot o uno smartphone.
Ma, sarebbe riduttivo pensare al coding solo come ad un linguaggio perché coding è un processo mentale, sono metodi, pratiche e competenze.
È una disciplina che aiuta a sviluppare il pensiero computazionale, ossia la capacità di risolvere problemi, anche complessi, applicando l’astrazione, la logica e la scomposizione in compiti più semplici per individuare la strategia migliore e arrivare alla soluzione passaggio dopo passaggio.
Il coding permette di avvicinarsi alla programmazione per comprendere il mondo che cambia attorno a noi, per ampliare la nostra conoscenza di come funziona la tecnologia e, attraverso l’elaborazione di sequenze ordinate di azioni, toccarne con mano la realizzazione.
Uno degli aspetti cruciali, infatti, è l’esperienza che permette di verificare in tempo reale il buon esito o meno del nostro lavoro, imparare dai nostri errori, aggiustare la nostra strategia, esplorare nuove idee per innovare e confrontarci con gli altri perché spesso possiamo raggiungere lo stesso obiettivo percorrendo strade diverse.
Tramite il coding, si impara che sbagliare non è un mancato successo, anzi, è una nuova sfida per ripartire.
Si impara che tramite le relazioni personali si può migliorare il proprio lavoro.
Il coding ci insegna che il confronto diventa nuova conoscenza, la diversità diventa ricchezza.