“Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società” (Don Bosco)

Attenzione ad ogni studente 

Perché il “Don Bosco” è una scuola differente? 

Tanti possono essere i motivi ma sicuramente la caratteristica principale è l’attenzione che si riserva ad ogni studente.

Un’attenzione che non si basa solo sulle conoscenze maturate nel tempo dai ragazzi ma sulla crescita umana e integrale di ogni persona.

Don Bosco ci insegna che

in ogni ragazzo c’è un punto accessibile al bene e dovere di ogni educatore è trovare quel punto e far leva su quello

per svilupparlo, risvegliarlo se nascosto, lenirlo se ferito per farlo fiorire.

Una sfida educativa

È una continua sfida educativa accogliere ogni giorno i giovani nelle loro contraddizioni ed esperienze che portano, da ciò che vivono quotidianamente in famiglia, tra gli amici e nei social.

La sfida che ogni docente raccoglie è quella di puntare al bene cercando di accogliere la frammentarietà, l’individualismo, le aspettative di protagonismo, la competizione dei giovani per volgerle all’ascolto, all’accoglienza e al rispetto reciproco. 

Ogni ragazzo e ragazza che varca le porte del Don Bosco sa che qui è accolto innanzitutto così com’è, anche con le sue fatiche ma che possono diventare un punto di forza, se affrontate, accettate e accolte. 

L’importanza del rapporto personale

In pratica quello che fa la differenza è il rapporto personale che ogni studente può instaurare con ogni docente.

Nella nostra scuola ogni docente sa che se l’ambiente è favorevole allo studente dove questo sarà più portato ad imparare e a crescere.

Cerchiamo ogni giorno di far sentire ogni alunno come parte di una grande famiglia che cammina, impara, cresce e talvolta sbaglia. 

Crediamo che sia proprio questo: Don Bosco voleva che i suoi ragazzi non fossero abbandonati a sé stessi.

Oggi la società, soprattutto in questo tempo di pandemia, non accompagna e non fornisce strategie per una crescita umana integrale.

La nostra scuola è differente perché crede che la funzione educativa sia anche e soprattutto un atto d’amore.

Momenti di incontro

In particolare poi ogni classe ha un coordinatore di classe che si prende maggiormente cura del clima, delle situazioni particolari, delle esigenze e delle necessità di ogni studente.

C’è poi tutto un accompagnamento personalizzato rivolto ad ogni studente.

L’attività dei buongiorni, due brevi momenti durante la settimana in cui il coordinatore si preoccupa di dare un buon pensiero, un piccolo insegnamento, una proposta di riflessione che aiuti i ragazzi a scendere maggiormente nella profondità della loro esistenza.

C’è poi il tempo della ricreazione, tempo informale in cui stare fisicamente in mezzo ai ragazzi in cortile per raccogliere i loro racconti, le loro domande, i loro dubbi.

Infine il Liceo propone un curriculum di studi differente a seconda se si tratti di Liceo Scientifico Tradizionale, di Liceo Scienze Applicate o di Liceo Linguistico: per ognuno dei quali differenti e specifiche materie di approfondimento ne fanno la specificità.

Formare alla vita

Quello che però sta a cuore ai docenti delle differenti materie è senz’altro la preparazione attraverso i contenuti e lo studio ma ancor di più la capacità degli allievi di rendere ragione di ciò che studiano, di essere capaci di riflessione e di leggere gli eventi dell’oggi con uno sguardo critico. 

Ciò che ogni docente si augura è che ogni giovane che gli è affidato possa approfondire il suo percorso di studi, ricercando la via più giusta per proseguire nel cammino universitario che più si addice alle sue corde, apprendendo al tempo stesso i valori umani e, se desidera anche spirituali, su cui dare forma alla sua vita.