Oggi è stata una giornata formativa e performativa sotto ogni punto di vista: noi maestri della scuola primaria eravamo già proiettati verso l’inizio delle lezioni con tutte le varie scadenze da rispettare e tutti i suoi aspetti da curare nel minimo dettaglio. Eh già, perchè settembre è così: frenetico e scandito da tempi serrati, ognuno di noi proietta tutto verso l’esterno, riversa una quantità infinita di “devo plastificare” , “devo preparare”, “devo telefonare”, “devo deliberare”, “devo anche mangiare se ho tempo”… Oggi tutto si è, momentaneamente e magicamente, fermato.

Siamo stati chiamati a fermarci e a soffermarci su noi stessi come parti integranti e fondamentali di un corpo unico, un poliedro dalle tante lucenti sfaccettature che riflette con amore e personalità le sfumature particolari di ognuno.

Mi ha molto colpito il termine sinodalità (syn-odos=camminare insieme) collegato alla sinergia ( syn-ergo =operare insieme).

Quello che a volte nella frenesia di un inizio di anno scolastico, ma anche durante, ci sfugge è proprio questa grande, potente, gigantesca forza e bellezza che ha il gruppo.

Mettere a disposizione degli altri il proprio carisma e i propri talenti è un richiamo che non possiamo non udire…

Don Bosco ci invita senza mezzi termini dicendoci: “Io abbozzo, vi stendete i colori”.

E allora ecco che una giornata come questa acquista un senso profondo, unico…quasi primordiale: la sinergia è un modo di vivere e di operare che richiede coinvolgimento e partecipazione di tutti, valorizzando i carismi che lo Spirito Santo ci dona secondo la vocazione e il ruolo di ciascuno dei suoi membri, attraverso un dinamismo di corresponsabilità.

Questa sera, tornando a casa, ho sentito forte il mio senso di appartenenza a questo grande, fantastico, gruppo. Questa sera posso dire di essere pronta, così come tutti i miei talentuosi e carismatici colleghi, per aprire le danze. Questa sera osservo con gioia tutti i colori e le sfumature dei miei colleghi. Questa sera sono pronta per iniziare l’anno scolastico nel modo giusto e per condividere insieme ai ragazzi, le famiglie, i colleghi  che  “Puoi essere santo (felice) #lìdovesei.”