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Nell’ambito della parte di Educazione Civica affidata all’IRC in 2B Liceo abbiamo introdotto il tema del Cammino dei Giusti attraverso la visione del film “La Rosa Bianca”. Agli studenti è stata poi affidata la rilettura del film attraverso una scheda di lettura che interpellasse anche la propria vita e gli insegnamenti che da questi giovani protagonisti potevano imparare. 

BREVE TRAMA:

Il film narra la cattura, la prigionia, il processo e la condanna alla pena capitale subìti da Sophie Scholl, da suo fratello maggiore Hans e da un loro amico, accusati di cospirazione contro il regime del Fuhrer perché facenti parte del gruppo clandestino denominato “Rosa Bianca”. Nel 1943 a Monaco, mentre la guerra di Hitler devastava l’Europa, un gruppo di universitari decide di ribellarsi al nazismo facendo nascere un movimento denominato, appunto, “Rosa Bianca” creato per resistere al terzo Reich. L’unica donna che prende parte a questo movimento è Sophie Scholl che, col tempo, si rivela una combattente coraggiosa e valorosa. Purtroppo sia lei che il fratello vengono scoperti e catturati e l’interrogatorio subìto dalla ragazza da parte dell’ufficiale della Gestapo, si trasforma in un duello psicologico perché Sophie, per proteggere suo fratello e la “Rosa Bianca”, con furbizia mente, nega e provoca quasi a disarmare il suo avversario. Purtroppo, alla fine, il generale riesce a farle confessare l’appartenenza al movimento anti-nazista ma non a farle dichiarare i nomi degli altri membri. Poco dopo aver firmato la sua confessione Sophie viene portata in tribunale e, da un giudice-boia di Hitler, viene sottoposta ad un processo non conforme ai principi basilari del diritto costituzionale e subito condannata a morte. Sophie, suo fratello e l’amico Prost vengono ghigliottinati lo stesso giorno della condanna. 

Riflessioni di BOLZONELLA FRANCESCA

Come Sophie ha capito che “solo un uomo che pensa è realmente libero”, questo film mi ha insegnato che bisogna seguire la morale che è dentro di noi e farla esprimere liberamente anche quando può essere molto difficile. Dobbiamo essere in grado di non lasciare che altri pretendano di decidere ciò che dobbiamo pensare e quindi dobbiamo avere il coraggio di andare contro quello che è acclamato come giusto quando, invece, il nostro onore non lo ritiene tale. Credo, quindi, che questo film mi abbia suggerito ad avere uno spirito forte, di credere nel mio pensiero e di avere un cuore tenero. Sophie rifiuta di scendere a patti con una falsa giustizia continuando a credere nelle sue idee e combattendo per il suo popolo. 

  • Nel film Sophie è stata la personificazione del “mettere in gioco la propria vita” perché ha creduto fino in fondo nel suo pensiero, ha combattuto per renderlo libero e non ha ceduto al ricatto. Mettere in gioco la nostra vita credo significhi “buttarsi” e combattere per scacciare la paura che limita il nostro essere. Per diventare padroni di sé è necessario guardare in faccia ciò che ci spaventa, non assecondare i pensieri della “massa” solo per comodità ed essere disposti a sfidare, oltre che sé stessi anche degli ideali comuni. 
  • Sophie credeva fermamente nel movimento della “Rosa Bianca”, non ne avrebbe mai rinunciato e nemmeno tradito i suoi compagni. Per lei questa ideologia politica era diventata una lotta personale e non poteva tradire quella che era la sua morale cioè i suoi principi e i valori nei quali credeva fortemente. Il bene, l’amicizia e la religione credo siano valori da proteggere e Sophie mi ha fatto capire che per difenderli non bisogna avere paura ma lottare fino alla fine.
  • Donare senza chiedere nulla in cambio. Questa è una frase che mi ha sempre colpito.  Alle volte restiamo delusi se doniamo e non riceviamo nulla in cambio, nemmeno un grazie, ma credo che la bellezza di donare stia proprio nel non aspettarsi niente in cambio. Sophie con la sua battaglia di resistenza non violenta ha dato tutta sé stessa sacrificando la sua vita senza chiedere nulla in cambio a nessuno per quello che stava facendo perché affermava di agire secondo coscienza e per il bene del popolo tedesco. Negli anni la figura di Sophie ha “rimbalzato” nel mondo ed oggi tutti la riconoscono come un simbolo promotore del coraggio intellettuale, morale nonché stimolo per la coscienza pubblica. 

Riflessioni di CAPPELETTO GIOVANNI

L’insegnamento fondamentale che mi ha lasciato questo film è quello di portare avanti le proprie idee se ritenute in coscienza giuste, senza aver paura del parere degli altri e senza seguire per forza il parere della massa. 

  • Sophie non si è tirata indietro di fronte alla necessità di cercare di portare un cambiamento in una società complice di tanti crimini e quindi si è messa in gioco rischiando il tutto per tutto. Io non so se riuscirei a fare altrettanto forse perché sono molto attaccato alla mia vita e mi spaventa la morte.
  • Sophie ha portato avanti i suoi ideali per tutto il film fino ad arrivare alla morte e quindi è stata fedele a ciò in cui credeva. Io penso che una persona valga non in relazione a quel che possiede ma in base alla capacità di testimoniare fino in fondo ciò in cui crede.
  • Sophie ha donato la sua vita per cercare di salvare altre vite di persone che neanche conosceva e quindi sapeva in partenza che non avrebbe avuto nulla in cambio. Io penso che sia molto duro donare la propria vita come ha fatto la protagonista del film e come hanno fatto numerosi martiri ma ritengo che tra il dare tutto e il non dare niente ci sia una via di mezzo: aiutare senza chiedere nulla in cambio come hanno fatto i Giusti nel mondo, che ogni giorno in silenzio hanno fatto ciò che ritenevano giusto pensando più agli altri che a sé.