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Il Centenario della Scuola Primaria “Don Bosco” di Padova

Cento anni compiuti di cui non si sente il peso: è quello che capita alla Scuola Primaria dell’Istituto “Don Bosco” che il 15 ottobre u.s. ha tagliato questo invidiabile traguardo che alunni, ex allievi, maestri ed ex festeggeranno il pomeriggio del 28 gennaio prossimo con giochi, S. Messa e taglio della torta.

Ed ora un po’ di storia.

Nel 1923, quando è iniziata la Scuola Elementare, l’Istituto, situato allora in via San Massimo, ospitava già un pensionato per le ragazze che frequentavano le Scuole Normali della città e da tre anni era stato aperto il Giardino dell’Infanzia.

Poi la Scuola ha avuto il suo sviluppo e i suoi cambiamenti.

Tra questi, nel 1966, il trasferimento dello stabile in zona Forcellini dove è sorto il “nuovo Don Bosco”.

Cento anni, si diceva, di Scuola Primaria portati con leggerezza.

Il segreto? Ce n’è più di uno.

L’umiltà ed il coraggio degli inizi, quando le suore hanno intrapreso l’avventura del “Don Bosco”.

È proprio della giovinezza osare partendo dal poco.

I bambini che corrono e giocano negli ampi cortili, che siedono nelle aule, che cantano e pregano nella chiesa: sono loro ad agire come un potente lifting sull’ambiente e sulle persone che ci vivono e che lo frequentano.

Il sistema educativo di S. Giovanni Bosco, praticato nelle sue case e scuole: esso si prende cura del ragazzo a 360 gradi, formandone la mente, con le sue potenzialità intellettive; il cuore con la sua capacità affettiva; l’anima con la sua sete di infinito.

Il clima di serena familiarità che fa sentire a casa, come testimonia della sua infanzia salesiana un’antica allieva, la signora Guerrina Stellin: “… tutto mi dava un senso di pace e di allegria che raggiungevano il massimo quando la suora portinaia, prima di ritirarsi, mi portava su un piattino
un panino imbottito di marmellata che mangiavo con appetito…”.

Questi sono i binari lungo i quali corre ogni educatore salesiano che intercetta il ragazzo nei suoi bisogni e desideri, piccoli e grandi.

Insieme, collaborando, costruiscono le ali giuste per volare alto nella vita e sognare.

E dunque, si può invecchiare vivendo così?