Al Don Bosco non si entra solo per un lavoro ma per una condivisione di vita che dura per sempre.

Cosa significa insegnare al Don Bosco?

Me l’hanno chiesto in tanti e molte volte.

Già insegnare in questo momento storico è per certi aspetti un’impresa titanica: burocrazie e scadenze non lasciano molto spazio per capire chi sono i ragazzi oggi, cosa pensano e quali sono i loro sogni.

Tuttavia essere docente oggi è un’esperienza irripetibile, ma che, qui al Don Bosco, lascia un’impronta per tutta la vita, perché insegnare in una scuola salesiana non significa solo aver a che fare con leggi e regolamenti.

Chi insegna al Don Bosco sente un’atmosfera di casa, di famiglia.

Ed è soprattutto una condivisione di vita, di fatiche ma anche di gioie…parafrasando una vecchia pubblicità è un “amore che dura per sempre.”

Insegnare è una missione

Insegnare al Don Bosco è più che un lavoro, è una missione in cui i tuoi compagni di viaggio, colleghi in primis ma non solo, sono un valido aiuto nelle fatiche quotidiane.

L’altra componente della ciurma sono i ragazzi e le ragazze che ogni giorno varcano il cancello e che con un sorriso o una battuta spiritosa riescono a voltare la tua giornata iniziata un po’ male.

Ed allora capisci quanto bello sia accompagnare i tuoi ragazzi sulla soglia della vita e del futuro che li attende.

Io ci sono

Io ci sono quando vuoi e quando desideri parlare.

È questo un po’ il mantra che accompagna le giornate di un docente qui, dove anche gli ambienti ti fanno sentire a casa tua.

Non è raro sentire qualche ragazzo dire il Don Bosco è la mia seconda casa…ma anche per gli insegnanti talvolta lo è.

E non solo perché l’aula docenti veramente è occupata anche 12 ore da colleghi che desiderano dare il meglio ai loro studenti, ma anche per la varietà delle attività proposte durante i tempi extra scolastici.

In stile salesiano

Don Bosco ci ha lasciato una preziosa eredità: amate quello che i giovani amano, state in mezzo a loro.

Non è raro vedere qualcuno di noi giocare insieme ai ragazzi.

Sì perché anche il gioco, come il teatro, come il canto possono essere momenti aggregativi molto formativi.

L’educazione salesiana se non è cosa di cuore…non è educazione salesiana.

Stare accanto, raccogliere le lacrime, talvolta i silenzi e le fatiche, ridere o giocare, condividere anche durante i momenti di pausa scolastica esperienze personali, tutto questo è in stile salesiano.

Io ti sto accanto. Non davanti né dietro, ma a lato. E insieme camminiamo in questo mondo talvolta accidentato, talvolta malato.

Il bene arriverà e prima o poi un virgulto spunterà da una radice arida.

Per essere protagonisti della storia

Essere onesti cittadini e buoni cristiani.

Questa frase di Don Bosco potrebbe creare ambiguità oggi in un mondo multireligioso ma il senso ultimo è oltre: ognuno sta portando avanti un pezzetto di storia, cercando l’onestà e il desiderio di vivere da protagonista sulla scena di questa vita.

Noi come docenti proviamo a far crescere nei nostri studenti il senso della giustizia e del rispetto, della lealtà e della riconoscenza.

A volte riusciamo, a volte no: ma è la vita.

Il seme intanto è stato gettato poi qualcun altro vedrà il frutto.