Oscar Wilde diceva: “Non c’è una seconda occasione per fare una buona  prima impressione”. Ed è proprio così, nei primi 7 secondi dei nostri incontri già ci facciamo un’idea della persona o del luogo che incontriamo.

Ecco perchè abbiamo scelto l’Istituto Don Bosco

Il giorno che ci recammo a conoscere la scuola dell’Infanzia Don Bosco (in occasione degli Open Day) non abbiamo avuto dubbi: questa doveva essere, per il mio bambino, la sua prima scuola; quindi una prima impressione più che positiva!

Ammetto che andammo a conoscerne altre, anche perché noi eravamo inesperti in quanto era il nostro primo figlio ed eravamo poco informati sulle tematiche  e sui programmi formativi; tuttavia, nel mio cuore io avevo già deciso: Scuola Don Bosco.

Entrarci mi ha fatto subito sorridere e ha rievocato in me un senso di nostalgia; mi ha fatto tornare indietro nel tempo quando anch’io ero una bambina.:  seggioline, tavoli, bagni tutto in formato piccolo, libretti, disegni, colori, giochi.  Ho percepito un ambiente caldo, rassicurante, sereno… L’insegnante e Suor Vanna ci hanno accolti con calore quel giorno e ci hanno spiegato, in modo esaustivo e competente la “mission” e la “vision” dell’Istituto e ci hanno descritto e il programma d’insegnamento.

L’istituto segue i valori di Don Bosco il quale aveva puntato tutto sull’educazione dei giovani considerandoli il motore per il futuro. La frase attaccata su un foglio all’ingresso che diceva: “l’educazione è cosa di cuore” mi ha fatto intenerire; prima del periodo Natalizio il nostro Lorenzo era già iscritto senza alcun ripensamento.

Ho sempre pensato che in ambienti come questi nei quali lo spirito religioso è molto sentito e insegnato con amore (scuola, oratorio, Chiesa…)  si può solo che imparare qualcosa di buono. Quindi vogliamo che nostro figlio entri in contesti positivi di questo tipo affinchè possano incanalarlo nelle strade giuste e buone della vita.

I primi giorni di scuola e il distacco

I primi giorni di scuola per Lorenzo sono stati un po’ difficili, il distacco fisiologico dalla mamma e dal suo ambiente familiare nel quale era stato coccolato e viziato per tre anni, si è fatto sentire. Nonostante tutto io ero tranquilla e avevo piena fiducia nella preparazione della Maestra Giulia e nella sua metodica di approccio. Al lavoro mi sentivo serena, non mi sono mai sentita preoccupata e quindi …non ho mai avuto alcun dubbio o ripensamento sulla scelta fatta.

Il primo anno è volato e Lorenzo si è integrato perfettamente nella sua classe e nella scuola tanto che quando ha ricominciato il secondo anno non vedeva l’ora di vedere i suoi amici e le sue maestre.

Quando vedi il tuo bambino che rimane a casa per una semplice influenza ma che ti dice: “mamma voglio andare a scuola perché mi mancano i miei amici!” pensi: abbiamo fatto goal!

Giornate ricche di stimoli e attività

Le giornate che trascorre Lorenzo sono ricche di attività, di giochi, di colori, le loro menti sono continuamente nutrite da esperienze e sensazioni. I vari laboratori organizzati per fascia d’età sono inseriti all’interno di progetti specifici della durata di circa tre mesi. I bambini sono sempre stimolati a fare qualcosa; gli insegnamenti forniti sono ben strutturati e le attività sono finalizzate al raggiungimento di obiettivi specifici. Mi salta in mente l’ultimo progetto dell’anno scorso che mirava al tema dell’alimentazione, proponendo ai nostri piccoli delle curiosità sui vari cibi, sulle regole da mantenere a tavola…e il tutto condito da canzoni e filastrocche che Lorenzo ha canticchiato a casa per mesi. Il progetto è terminato a Maggio con la festa del Grazie nella quale i bambini sono diventati protagonisti di una recita bellissima e commovente. Abbiamo notato un cambiamento positivo in Lorenzo e abbiamo avuto molte conferme simili da altri genitori; i nostri bimbi erano maturati positivamente durante l’anno, erano diventati più autonomi erano … cresciuti! E di fronte a questo il cuore di un genitore esplode di gioia!

Noi, genitori di Lorenzo siamo più che soddisfatti del percorso che il nostro piccolo sta facendo. Sentiamo la scuola molto vicina; una parte integrante dell’insegnamento che stiamo impartendo a nostro figlio….un armonioso connubio.

La mia testimonianza non è né celebrativa o un mezzo di propaganda…è semplicemente  la descrizione della nostra esperienza. Crediamo che almeno per adesso, sia noi che la scuola, stiamo facendo un buon lavoro. Quando c’è la passione per il proprio lavoro, quando si mette il cuore …non può che uscire qualcosa di positivo e bello.

Elisa Barzon