È abitudine alla scuola primaria Don Bosco curare e avere a cuore il periodo “caldo” dell’Avvento: ogni classe addobba l’aula, viene costruito in entrata un grande presepio, ci si prepara agli auguri di Natale in teatro…

Quest’anno, inoltre, si è pensato di aiutare i bambini a vivere l’Avvento, proponendo un percorso legato al tema della pastorale salesiana dell’anno: Puoi essere santo #lìdovesei.

Questa coraggiosa tematica è ispirata all’Esortazione Apostolica Gaudete et exsultate, in essa Papa Francesco indica la santità come “autentica fioritura dell’umano” e come chiamata che il Signore rivolge a tutti: il riferimento biblico è quello delle Beatitudini dell’evangelista Matteo.

Il Sinodo sui Giovani ha invitato a guardare particolarmente alla “giovinezza dei santi”:

“Tutti i santi sono passati attraverso l’età giovanile e sarebbe utile ai giovani di oggi mostrare in che modo i Santi hanno vissuto il tempo della loro giovinezza”.

Alla primaria Don Bosco, quindi, nei primi mesi dell’anno scolastico le varie classi si sono confrontate partendo dal brano delle Beatitudini, interpretandole alla luce della vita dei santi e ri-scoprendo atteggiamenti concreti con cui viverle.

Particolare rilievo è stato dato durante le settimane dell’Avvento alla beatitudine “Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati” e alla figura di Manuel Foderà, bimbo siciliano morto di cancro a soli 9 anni, che, anche grazie all’amore senza misura per Gesù e Maria, ha saputo affrontare la malattia con il sorriso, insegnando a vivere ogni momento.

Durante queste quattro settimane le riflessioni degli alunni sono state accompagnate da quattro simboli che hanno aiutato ad esplicitare delle “missioni di Luce” che ognuno, molto concretamente, può portare a termine a scuola, in famiglia, in cortile…:

  1. Il cuore luminoso per saper chiedere perdono, eliminando i “buchi neri” del nostro cuore.
  2. Le impronte che ci accompagnano nel cammino di preghiera personale per avere la forza di dire il nostro “sì” a Dio, come ha fatto Maria.
  3. La benda per ricordarci di affidare a Dio chi soffre o è nel bisogno.
  4. La stella per avere un cuore luminoso che sa ringraziare.

I simboli sono stati consegnati durante quattro momenti di adorazione in Chiesa; tutte le classi, di settimana in settimana, hanno assistito all’accensione delle candele dell’Avvento, pregando di fronte al Santissimo esposto sull’altare della chiesa e ascoltando la lettura del Vangelo della domenica. Vivere assieme queste esperienze in chiesa ha guidato gli alunni in modo semplice e concreto a conoscere e fare propria la preghiera di adorazione e a comprendere che Natale è, in primis, Gesù che nasce nel cuore di ognuno.

Le adorazioni, la concretezza e la semplicità delle “missioni di luce” settimanali, i giochi e i momenti di riflessione guidati che ogni classe ha vissuto nel corso di questo meraviglioso periodo d’Avvento hanno coinvolto e appassionato i nostri bambini che hanno dimostrato in più occasioni di saper riconoscere i propri “buchi neri” e di voler avere un cuore luminoso: capace di amare e di accogliere Gesù in questo santo Natale.