La recita di Natale di quest’anno, preparata dai nostri bambini della Scuola dell’Infanzia e messa in scena lo scorso mercoledì 11 dicembre presso il salone teatro del nostro istituto, ha svelato a tutti, grandi e piccoli, che solo le nostre mani vuote possono accogliere la luce, quella vera che è Gesù. È una luce che viene per scaldare il nostro cuore, per illuminare e fare chiarezza in ognuno. È una luce che ogni uomo deve conoscere, conservare e donare.

“Mani vuote… mani piene” è stato il titolo della recita di Natale che ha messo a lavoro per settimane tutte le maestre della Scuola dell’Infanzia impegnate nel coordinare i piccoli alunni, veri protagonisti della rappresentazione. Grande partecipazione e commozione tra il pubblico composto soprattutto da genitori e nonni dei bambini.

E per chi non ha potuto assistere alla recita di Natale vogliamo proporvi qui di seguito alcune foto e un breve riassunto della storia che i bambini della Scuola dell’Infanzia hanno rappresentato.

Poche notti prima del Natale ho fatto un sogno…le statuine del presepe erano in agitazione, tutte si davano un gran da fare preparando i doni da portare al Bambino Gesù. I pastori preparavano la lana delle loro pecore, le donne tessevano coperte per scaldare il bambino ed i contadini cuocevano il pane e rifornivano le botti di latte. Ognuno era impegnato tranne lui…la statuina più povera di tutte. Tra le mani non aveva nessun dono. Si guardava qua e là alla ricerca di qualcosa da portare a Gesù. Ma niente!

Ed ecco che tutte le statuine si mettono in fila per camminare verso il luogo dove il Bambino è nato. Ognuno si avvicinava alla capanna e adagiava dinanzi a Maria, Giuseppe e Gesù il suo dono. Giuseppe era indaffarato a proteggere il bambino dal freddo, Maria cercava qualcuno che la aiutasse a tenere Gesù finché riceveva doni…e vide Lui…l’unica statuina che aveva le mani vuote, libere e pronte ad accogliere. E così in un attimo quella statuina si trovò tra le mani Gesù. Sì proprio quella statuina che non aveva nulla, aveva in realtà tutto: un volto stupito e mani pronte ad accogliere.

D’un tratto mi sono svegliata dal sonno…ho guardato le mie mani, ho ascoltato…e mi sono chiesta: le mie mani sono piene di doni o sono vuote ma desiderose di accogliere Gesù?