Un modo per raccontarci, condividere la Speranza e il Bene che circola dentro le nostre famiglie.

In questo momento di lontananza e di fatica, come scuola ci sentiamo vicini a tutte le famiglie che fanno parte della nostra grande realtà, anche se non è possibile vederci, salutarci, abbracciarci. Ci rendiamo conto che il periodo che stiamo vivendo è inedito per tutti e che, come ci ha ricordato Papa Francesco qualche giorno fa, siamo tutti sulla stessa barca, chiamati a salvarci l’un l’altro, perché nessuno si salva da solo.

Per questo abbiamo deciso di lanciare la campagna #LontaniMaVicini con la quale vogliamo raccontarci a vicenda come stiamo vivendo questo periodo di lontananza, in semplicità e con quello spirito di famiglia che da sempre ci contraddistingue.

Questo momento di disagio e difficoltà ci accomuna tutti, nessuno escluso e siamo contenti di ricevere ogni giorno costantemente vostri messaggi e lettere attraverso le quali ci testimoniate come ogni giorno, pur in mezzo a tante difficoltà, continuiate ad essere in cammino con don Bosco e con Maria Ausiliatrice. Siamo convinti che dai momenti di crisi possano nascere tante opportunità e intravediamo già i frutti che potranno esserci dopo tutto questo perché la nostra è una speranza certa, che trae origine e senso da Colui che ha vinto persino la morte.

Per questo vogliamo dirci e dirvi, ancora una volta, che sì, andrà tutto bene … Se saremo uniti, andrà tutto bene se continueremo ad ascoltarci a vicenda, ma, soprattutto, andrà tutto bene se continueremo a sperare insieme.

Raccontateci di voi!

Per rendere più attiva questa condivisione e questo camminare insieme abbiamo pensato di condividere, periodicamente sul nostro sito, alcuni dei tanti messaggi che ci arrivano da voi famiglie. Tanti messaggi sono pieni di storie, di fatiche ma anche di speranze; è bello leggere di come tanti stanno riscoprendo il significato profondo delle piccole cose, delle relazioni autentiche, delle gioie vere.

Ogni settimana pubblicheremo una sintesi delle lettere e delle testimonianze che ci arriveranno alla mail: hope@donboscopadova.it

Desideriamo raccogliere le riflessioni, le gioie, le fatiche e le invocazioni per portarle nelle mani di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco!


Ecco qui di seguito alcune riflessioni che ci sono arrivate nei giorni scorsi:

“La riscoperta delle piccole cose”

Grazie, grazie e ancora grazie mille per i vostri messaggi che ogni tanto arrivano, grazie per la vicinanza, ne abbiamo immenso bisogno sia noi che i bambini. Ogni giorno con mia figlia ci riguardiamo tutti i vostri buongiorno, soprattutto quello dove ci sono tutte le Suore più anziane che ci salutano e alla fine recitano la preghiera. Ci mancate tanto… tantissimo…

Tutto è tremendamente cambiato; mia figlia chiede aiuto per fare i compiti, per giocare, per qualsiasi cosa…e ogni tanto facciamo una chiamata con i compagni di classe in WhatsApp in quattro famiglie; ho la mamma ricoverata da quindici giorni (non per Coronavirus) e non posso andare a trovarla…Tutto difficile… 

Ma c’è una cosa positiva…stiamo riflettendo, stiamo apprezzando la fortuna di avere una casa, la fortuna di avere un compenso accreditato in banca che ti permette di fare la spesa, stiamo rivalutando tutto, i rapporti, l’ascoltarsi, il dialogare…un sacco di cose che da sempre erano scontate…ora valorizzate di più!

Una cosa mi riesce difficile stranamente…non è da me…non riesco tanto a pregare come faccio sempre perché ogni volta che mi ci metto la paura ha il sopravvento e mi partono mille pensieri… Ce la faremo, ce la farà mia mamma, ce la faremo al lavoro, riuscirò a proteggere mio marito e mia figlia dal contagio, pur uscendo solo per la spesa.

Non me ne voglia per questo lungo saluto e queste confidenze…Vi saluto tutte e vi mando un forte abbraccio.

Aspettiamo ogni giorno il saluto salesiano!

Una mamma della Scuola Primaria.


“Da voi la spinta per andare avanti!”

 “La mia bambina ha apprezzato molto la storia raccontata dalla maestra nel video! Un grazie a tutte le maestre! Penso sia importante per i bimbi mantenere un legame così…”

“Grazie! Questi video ci fanno stare meglio. I nostri bambini ogni giorno ci riempiono il cuore di gioia con il loro amore e la loro semplicità, ci ricordano le cose veramente importanti e ci danno la spinta per andare avanti! Un abbraccio a tutte!”

“Volevo ringraziarvi di cuore per tutto il lavoro che state facendo, per i video che ci mandate. Le bimbe si emozionano tanto quando li vedono, e io con loro. È molto importante vedervi… Capiscono meglio quello che sta accadendo. Speriamo che tutto si risolva al più presto. Un forte abbraccio a tutti!”

Alcuni genitori della Scuola dell’Infanzia


“Ci mancate, siete davvero preziosi!”

Ero qui che fra lo smart working (che di smart ha proprio poco visto che stiamo tutti lavorando il doppio) e il leggere le vostre comunicazioni e mi sono detta:” Suor Paola e tutti ci stanno contattando in tutti i modi ogni giorno, in un periodo in cui inconsapevolmente ci si chiude dentro il proprio cambiamento di abitudini e nelle proprie difficoltà. Deve essere dura parlare ad una platea silenziosa, un po’ come il comico di cabaret quando fa le battute e non sente tutti ridere… potrebbe far vacillare anche il più forte e il più ottimista”.

Allora ho pensato di scriverle e di scrivere queste righe affinché un qualche cenno possa arrivare anche dalla platea, e che non sia un cenno solo di difficoltà operativa o gestionale.

Siete stati preziosi in questi giorni, soprattutto per i nostri bambini che hanno ritrovato una piccola routine nel “Buongiorno del mattino”, nelle materie che seguono un po’ l’orario del diario, nel volto dei loro insegnanti che li rassicurano e che li fanno addirittura sentire ancora parte di un qualcosa di più grande di questa emergenza.

Siete preziosi perché ci offrite un’occasione unica di rendere autonomi i nostri figli almeno nella verifica delle lezioni e dei compiti da fare.

Si vede lo sforzo, persino nel fare la ricreazione… Siete preziosi per noi, seppur distanti si sente quanto stiate lavorando e quanto la comprensione sia alla base del nostro rapporto. Ci mancate, voi suore col sorriso immenso e gli insegnanti indaffarati, giovani ma straordinari in tutto.

Si, non è facile, dover continuare con gli impegni lavorativi sicuramente difficoltosi e con un ruolo diverso nei confronti dei nostri pargoli, siamo diventati un po’ insegnanti, un po’ alunni anche noi… ma è un’occasione che penso unica e irripetibile.

Per cui, dalla platea silenziosa spero arrivi anche il mio piccolo applauso, unito a quello di mio figlio che sia talmente forte da convincervi che è l’applauso di tutti i genitori, più o meno contenti ma che sicuramente non possono dire di essere stati abbandonati. 

Vi abbraccio forte, tutti.

Una mamma della Scuola Primaria.


“Giorni difficili, in attesa di ricominciare!”

Sono giorni veramente difficili.  I bambini sono a casa ormai da un mese e chissà quando rientreranno, tutto è  immobile, fermo…sospesi … con la speranza nel cuore di ritornare alla nostra normalità.  Lavorando in ospedale, le nostre vite non sono cambiate , anzi, stiamo vivendo un incubo. Sai quando arrivi ma non sai quando ritorni ed è una corsa estenuante: tutto deve essere pronto per ricevere i “casi sospetti” che si susseguono ininterrottamente!! Sembra tutto un film. Molti colleghi sono positivi, noi siamo negativi per adesso. Mio figlio  è sereno ma è ” sballottato” sù e giù dai nonni che ci aiutano. Cosi, alla disperazione del periodo, si aggiunge il senso di colpa verso mio figlio e verso i nonni perchè sappiamo che gli anziani sono maggiormente colpiti. Mai come adesso rimpiango la semplicità,  le piccole cose, gli incontri con le persone, i bambini al parco, i problemi di tutti i giorni  che non sono niente rispetto a quello che vivo e sento al lavoro. Ho sentito la necessità di scrivere a Lei e a tutte voi perché mi manca la scuola, i disegni dei nostri bambini, l’arrivo in bicicletta per venire a prendere mio figlio. Era un modo per tenere il legame con la normalità  che spero torni presto.

Un mamma della Scuola dell’Infanzia.


“Grazie per quello che siete!”

Care, carissime suore,

Desideriamo farvi avere un piccolo segno di vicinanza, in queste circostanze così particolari. Ci siamo tutti trovati impreparati davanti ad una emergenza che man mano che passano i giorni ci sta rivelando la sua vera entità, e siamo tutti impegnati a fare la nostra parte perché le cose vadano il meglio possibile. Anche se sappiamo che, per quanto il nostro impegno sia notevole, questo non è sufficiente. Tanta è la sofferenza, e ci aspettano mesi ancora più difficili, se e quando potremo riprenderci un po’ di normalità. Chissà che cosa ci aspetterà poi, chi avremo al nostro fianco, avremo ancora un lavoro?

Ci ritroviamo impotenti e prostrati davanti a situazioni che, per fortuna, finora non ci hanno riguardato direttamente, ma che sentiamo vicine, tanto. Anche se ce lo siamo sempre detto, questa è la prima volta in cui sentiamo con tanta intensità che il nostro destino è quello del nostro fratello, che siamo tutti parte di una stessa storia, esposti e fragili in egual modo. Tutti responsabili gli uni degli altri, dall’esercizio della mia responsabilità può dipendere la tua vita, e viceversa. Forse questo vuol dire essere fratelli, e queste parole che sentiamo regolarmente alla messa adesso risuonano in modo così diverso, molto più vero. Però siamo fratelli non solo perché ci accomuna un destino, una meta, ma perché abbiamo un percorso che in questo momento è lo stesso per tutta l’umanità: il virus ha azzerato ogni differenza, siamo tutti uguali. Essere fratelli non è solo condividere una stessa situazione, significa vivere da fratelli: in questo noi cristiani facciamo la differenza. 

È con questi sentimenti nel cuore che desideriamo manifestarvi la nostra profonda gratitudine per quanto abbiamo vissuto in tanti anni di frequentazione della scuola don Bosco. Abbiamo ricevuto una benedizione grande nell’entrare  nella vostra famiglia, ormai molti anni fa. Giorno dopo giorno, tutti noi abbiamo praticato insieme a voi questa fratellanza. Voi l’avete coltivata e fatta crescere in in nostra figlia, che oggi è impegnata responsabilmente a vivere questa attenzione mantenendo quell’allegria, quella pienezza di vita che sono al centro della pedagogia di san Giovanni Bosco.

Siamo pieni di gioia nel riconoscere ogni giorno, anche in questa stagione così difficile, i frutti di questo impegno educativo quotidiano. Non dev’essere facile per voi custodire il vostro carisma in questo momento, vi sia di conforto sapere che vi siamo vicini, che questo è solo un istante di fatica in una lunga storia luminosa. Per tutti noi, passeranno questi giorni di disorientamento e ci ritroveremo ad abbracciarci con ancora più consapevolezza del valore di ciò che viviamo nelle nostre vite, delle persone che abbiamo accanto, della bellezza del vivere da fratelli. 

Siete sempre nei nostri cuori e nelle nostre preghiere.

Una famiglia.