lontani_ma_vicini_don_bosco_scuola

Continuiamo a raccontarci, per non perdere la speranza.

Continua la campagna #LontaniMaVicini, con la quale vogliamo dare voce ad alunni, famiglie, ex allievi e a tutta la nostra comunità educante condividendo il Bene e la Speranza che circola all’interno delle nostre famiglie.

Ecco qui di seguito alcune riflessioni che ci sono arrivate nei giorni scorsi:

Anch’io voglio fare la differenza

“Non è semplice questo tempo; sono spesso connessa, in contatto con insegnanti e amici.  Si attende che passi questo periodo,  che pensavamo breve e che invece si prolunga.
Si studia, vivendo il disagio di non essere insieme e in relazione.  I tempi in casa sono più rilassati è vero e io finalmente mi dedico ad alcune attività che mi interessano, come il disegno e l’esercizio fisico, poi  mi piace  anche fare progetti e sistemare le cose che mi circondano. Con mia madre per esempio sto preparando un album di foto….  
Un altro aspetto è la vita famigliare: quante cose ora non mi sfuggono e quanti doni mi accorgo di avere  e di poter donare, al di là della normale routine.
Mi metto in contatto con amiche e amici, ci raccontiamo di noi.
Non parliamo tanto di questo virus, facciamo tutti quello che si deve fare.

Se posso mandare un messaggio ai miei coetanei direi che questo è un momento buono per conoscersi meglio in casa con i propri famigliari, con i quali ormai di solito condividiamo pochi momenti e dai quali ci distacchiamo perchè amiamo la nostra indipendenza. 
Poi mi viene da dire anche che sarebbe bello mantenere i rapporti con tutti i compagni e avere attenzione per quelli che forse in questi giorni hanno più difficoltà, insomma mettere un po’ da parte il me… per dare spazio all’altro, ascoltandolo, condividendo anche solo timori e preoccupazioni, ma anche momenti di risate insieme. 
C’è sempre a scuola qualcuno di timido o riservato che non ti farebbe mai una telefonata o una video chiamata. 
E poi dobbiamo anche noi capire cosa provano gli altri… magari hanno qualche parente o famigliare malato… e vivono questi giorni con angoscia e ansia. Possiamo fare noi la differenza! 
Anch’io ogni giorno  voglio fare la differenza  e perciò  “scelgo” qualcuno a cui stare vicino”.

Manuela (15 anni, ex allieva don Bosco)


Tutto passa, ciò che non è eterno, è niente

In questo momento complicato, dove ci siamo imbattuti nel dover sconvolgere le nostre vite, la nostra quotidianità e quella dei nostri figli, dove impariamo a cambiare il nostro modo di pensare e agire per tutelare la salute nostra e dei nostri cari ma soprattutto di chi è più fragile e debole; penso spesso ad una frase di Don Bosco :”Niente ti turbi: tutto passa, ciò che non è eterno, è niente”.

Una mamma della Scuola dell’Infanzia


Nonostante la situazione difficile che stiamo vivendo, noi cerchiamo di essere sempre positivi e felici, perché l vita ci ha dato davvero tante cose belle.
Mi reputo una mamma fortunata. In questo periodo gioco molto con i miei figli, me li godo in ogni istante e li vedo crescere sereni.

Una mamma della Scuola dell’Infanzia


Estratti dai temi sul periodo di “Quarantena” svolti dagli alunni delle classi II^C e II^A della Scuola Secondaria.

Lati positivi

Come in ogni cosa, in tutta questa situazione che sembra irreale, ci sono anche dei lati positivi, per esempio si può trascorrere più tempo con la famiglia a fare cose che prima erano impensabili… Io sto facendo parecchi dolci con mia mamma, perché a me piace molto lavorare in cucina con lei, abbiamo fatto anche la pizza; era buona e la rifaremo per migliorarci.

Mangiare tutti assieme qualcosa che ho fatto io con le mie mani mi dà tanta soddisfazione. Con mio papà invece ho cominciato a cantare: mettiamo il karaoke alla televisione e cantiamo oppure io sto al pianoforte, lui prende la chitarra e suoniamo qualcosa insieme…

Questo mi piace molto, prima non c’era tempo, tutti correvamo… C’erano gli impegni che si susseguivano e non si potevano proprio fare certe cose. Stranamente, se mio fratello ha voglia, facciamo puzzle e altri giochi da tavolo, adesso stiamo completando un puzzle di “Star wars” che ci avevano regalato ed era rimasto lì abbandonato da anni…

Mi piace stare a casa in famiglia, però mi mancano tanto gli abbracci delle persone care, mi manca vedere i nostri amici, ma purtroppo questo per il momento non è possibile.


La Meraviglia di tornare alla “normalità

“Stasera prima di addormentarvi pensate a quando torneremo in strada. A quando ci abbracceremo di nuovo, a quando faremo la spesa tutti insieme ci sembrerà una festa. Pensiamo a quando torneranno il caffè al bar, le chiacchiere, le foto stretti l’uno all’altro. Pensiamo a quando sarà tutto un ricordo ma la normalità ci sembrerà un regalo inaspettato e bellissimo. Ameremo tutto quello che fino ad oggi ci è sembrato futile, ogni secondo sarà prezioso. Le nuotate al mare, il sole fino a tardi, i tramonti, i brindisi, le risate. Torneremo a ridere insieme. Forza e coraggio. Ci vediamo presto!”


Ragionandoci su…

Il coronavirus, secondo me, come tutte le cose, un lato positivo ce l’ha: quello di creare una nazione più unita, formare un legame più stretto con la propria famiglia e, come nel mio caso, appassionarti a cose che non pensavi ti piacessero.

Sono orgoglioso di me per il modo in cui sto affrontando questo problema, non sto pensando ad altro che scoprire cose nuove e direi che è proprio il modo giusto per alleggerire il peso di questo periodo difficile.

Vorrei dire un’ultima cosa a cui tengo molto: ho inventato un nuovo gioco da tavolo che chiamerò Coronavirus e consiste nello stare vicini, riuniti attorno ad un tavolo con una candela accesa e pensare alle cose che non ci piacciono e provare a identificare i “lati positivi” di quelle cose. Adesso devo andare…indovinate dove? A lavarmi le mani!


Ridatemi gli altri!

Spengo il computer, tiro un respiro di sollievo e sprofondo nella mia poltrona: questo rituale si ripeterà ancora per molti giorni e ciò non mi rende felice per niente!

Penso ad ogni attimo passato a scuola e lo rimpiango. Ogni momento che passo a casa si trasforma in una specie di blocco temporale, nel quale la noia pervade l’aria e dal quale non riesco a liberarmi. Ovviamente qualcosa dovrò pur fare ma il pensiero di non uscire è stressante, sia per me che per la mia famiglia. Per esempio, l’altro giorno ero talmente annoiata che ho deciso di iniziare un puzzle, ma non uno di quelli con i pezzi grandi come una mano, uno di mille pezzi.

Nonostante ciò, nella mia famiglia sono state organizzate molteplici attività “spezza noia” come: super tornei di calcio balilla, gare di ping-pong, partite di pallavolo e sfide a Monopoli. Tutto ciò però, per quanto mi riguarda, sembra poco rispetto a tutte le cose che facevo un tempo!


Li amo

In questi giorni sento di aver legato ancora di più di quanto non abbia già fatto con i miei genitori: sono delle persone fantastiche. Anche se magari qualche volta mi arrabbio con la mia famiglia (compreso mio fratello) li amo e sempre li amerò.  E farmi stare con loro in questo periodo mi ha fatto capire che la famiglia e stare insieme a loro sono le cose più belle e importanti del mondo, e so che la mia famiglia mi ama e che mi amerà sempre.


Incredibile: mi manca la scuola!

La scuola mi manca davvero tanto, perché non posso vedere i miei compagni e non posso ridere e scherzare con loro a ricreazione, ma soprattutto mi manca scambiare segreti e dopo la scuola giocare a pallone o fare video e foto in cortile.

Davvero non capisco perché sia successo tutto questo proprio ora nel bel mezzo della nostra adolescenza, che dovrebbe essere il periodo più difficile ma anche il più bello della nostra vita, nel quale si sviluppano le vere amicizie e ci si fa un’idea della professione che si vorrebbe fare da adulti.


SOS quarantena

Con le mie amiche non posso trovami e allora le chiamo e ci scambiamo consigli e chiacchieriamo a lungo, ma dopo poco torno sola soletta nella mia stanza. Quando capisco che non posso neanche uscire per una passeggiata nei negozi, mi rendo conto che è davvero difficile.

Finalmente ho capito il vero senso di stare a casa e la difficoltà di saltare la scuola. Tutti i ragazzi che non l’hanno mai provato non potranno capire, ma anche noi fino a quindici giorni fa non potevamo comprenderlo: infatti tutte le volte che saltavamo ore di lezione eravamo contenti, invece ora stiamo chiedendo ai professori di aggiungere ore al nostro programma dato che non abbiamo niente da fare.

Tutti pensavamo che ci fosse bisogno di vacanze, ma non queste vacanze, vacanze normalissime da passare in giro per il mondo visitando nuovi paesi o per abbracciare qualcuno di importante della propria famiglia. Tutto questo ora non è possibile, tutto questo ci manca tremendamente, ma sono certa che tutto andrà bene e che questa è stata una bella occasione per far capire a noi ragazzi il vero senso di due parole che spesso diamo per scontate: scuola e famiglia.