Frotte di ragazzi che vanno, si incrociano, sostano, riprendono l’esplorazione fra i tanti stand del salone espositivo, cercano una qualche risposta al loro futuro…

Ecco: questa è un’immagine a partire dalla quale si può spiegare il senso della presenza del Polo Scolastico Salesiano, costituito dall’ Istituto Don Bosco, dal Liceo Maria Ausiliatrice e dal Ciofs Don Bosco, nei giorni 10-12 novembre, all’interno dell’Expo Scuola.

Perché un Polo Scolastico Salesiano?

L’ha spiegato l’Ispettrice sr Palmira De Fortunati, che ha salutato i presenti al convegno: “Formazione integrale della persona e valorizzazione dei talenti”, promosso dallo stesso Polo, all’interno della Fiera.

Sr Palmira ha ricostruito la cornice storica entro cui si collocano le nostre Scuole salesiane presenti in Padova.

Queste si radicano nell’intuizione di Don Bosco e di Madre Mazzarello che, guardando alla realtà del loro tempo, hanno visto soprattutto tanti ragazzi sprovvisti di strumenti per affrontare la vita.

E si sono adoperati per dare loro una casa, un’istruzione, un lavoro.

Il Polo Scolastico Salesiano è nato dall’intento di unire le forze delle nostre tre scuole presenti nel territorio padovano, per fornire una più ampia e articolata possibilità di scelta alle famiglie.

L’offerta formativa

Un’offerta formativa che parte dalla lettura della realtà e dalla domanda, ma che mira sempre all’obiettivo che motiva e fonda ogni presenza salesiana: orientare i ragazzi perché diventino onesti cittadini e buoni cristiani.

Se questo è il traguardo finale, raggiungerlo comporta una serie di scelte intermedie che chiedono di essere ben ponderate.

L’onesto cittadino si forma nel ragazzo a partire dalla conoscenza di sé, dei propri punti di forza; questi, adeguatamente sviluppati e valorizzati, diventano quelle abilità e competenze che gli consentiranno di contribuire in modo attivo e responsabile alla costruzione della Comunità civile e sociale.

Occorre perciò un lavoro di orientamento che, precisa il prof. Arduino Salatin docente dello IUSVE, comporta alcune sfide quali: rendere i ragazzi protagonisti della propria scelta, responsabilizzarli e accompagnarli operando nel presente, ma guardando al futuro.

Si spera che, in questo tempo di grandi e rapidissimi cambiamenti – aggiunge il dott. Renzo P. Vedova (consulente per l’orientamento scolastico presso l’UST di Padova) – ci sia un collegamento tra la formazione di oggi e ciò che richiederà il futuro.

Qualunque cosa esso ci presenterà, saprà affrontarlo chi si sarà forgiato un proprio pensiero critico, personalità ben delineata e autonomia.

Programmi per il futuro

A tutto questo mira il lavoro dei nostri docenti, supportati dalla collaborazione delle famiglie e dal competente aiuto del COSPES (Centro di Orientamento Scolastico Professionale e Sociale).

Riconoscere quindi i propri talenti e scegliere il percorso scolastico adeguato è il primo e importante passo per ogni ragazzo, per evitare quelle decisioni errate che lo porterebbero a perdite di tempo, di energie, di fiducia in se stesso.

Soprattutto, ha sottolineato il dott. Stefano Bernardoni (Responsabile Servizio Pubblica Istruzione della Provincia di Padova), “occorre sfatare il mito delle Scuole di serie A (Licei), B (Istituti Tecnici), C (Scuole Professionali)”.

È sempre di serie A la scuola che risponde e permette lo sviluppo delle attitudini personali su cui poggiare l’intero processo formativo-culturale.

Ai docenti, agli educatori spetta il compito di scoprire la porta di accesso alle potenzialità dei ragazzi che, al di là di certe ruvidezze, esistono come quel bene in cui Don Bosco e noi, suoi discepoli, crediamo.