Proposta Pastorale per l’anno 2023 – 2024

Negli ultimi tre anni la proposta pastorale del Movimento Giovanile Salesiano si è concentrata sul primo sogno di Don Bosco, quello comunemente conosciuto come il “sogno dei nove anni”.

Esso è stato l’avvio di un triennio di proposte pastorali per i ragazzi e i giovani delle opere salesiane, dagli oratori alle scuole alle parrocchie nei cammini di iniziazione ed educazione alla fede, e anche coagulo di riflessioni pastorali nelle comunità educative, in una sorta di trittico unitario e organico, secondo la seguente scansione:

“Nel cuore del mondo” (2020): è stata messa a fuoco la realtà in cui siamo chiamati a vivere, a crescere e ad agire.

“Renditi umile, forte e robusto” (2021): l’idea di fondo era che per essere degli educatori e pastori all’altezza della propria vocazione fosse necessario prima di tutto lavorare su sé stessi, migliorandosi continuamente.

“Noi ci stiamo” (2022): veniva richiamato e sviluppato un modo originale di stare in mezzo ai giovani, oltre che uno stile preciso per vivere la giovinezza.

Ora, come preparazione immediata alla ricorrenza bicentenaria del sogno dei nove anni (2024), è sembrato importante concentrare l’attenzione sulla possibilità e sulla capacità di sognare oggi.

Come giovani e adulti, come educatori e pastori coltiviamo dei sogni e desideriamo sognare.

Talvolta però la capacità immaginativa è ridotta e umiliata, e non permette di avere grandi sogni.

Occorre allora chiarire e spalancare l’orizzonte, e non solo come bella metafora: aprirsi a un’attitudine promettente verso il futuro che lascia spazio a Dio ed entra in dialogo con Lui, accogliendo il suo punto di vista.

Esattamente qui si inserisce e prende corpo la proposta pastorale per l’anno 2023-24:

“Tu vedi più lontano di me”.

La proposta pastorale è concepita come una “segnaletica per tornare a sognare”.

Il tempo della fatica e della fragilità che stiamo vivendo a livello sociale – pensiamo solo alla pandemia che ci ha accompagnato in questi anni, alle tante situazioni conflittuali tuttora in essere e alle tante forme di povertà che stanno emergendo – e anche a livello ecclesiale – pensiamo alla metamorfosi della Chiesa in questo nostro tempo, segnato da una diminuzione della pratica religiosa e da una rinnovata ricerca spirituale – ci invitano a riattivare la nostra capacità di immaginazione creativa, e insieme con essa la nostra disponibilità a sognare.

In tanti suoi interventi Papa Francesco insiste molto sul tema del sogno e del sognare.

“I sogni sono importanti. Tengono il nostro sguardo largo, ci aiutato ad abbracciare l’orizzonte, a coltivare la speranza in ogni azione quotidiana.

E i sogni dei giovani sono i più importanti di tutti.

I sogni ti svegliano, ti portano in là, sono le stelle più luminose, quelle che indicano un cammino diverso per l’umanità.

Ecco, voi avete nel cuore queste stelle brillanti che sono i vostri sogni: sono la vostra responsabilità e il vostro tesoro.

Fate che siano anche il vostro futuro!

E questo è il lavoro che voi dovete fare: trasformare i sogni di oggi nella realtà del futuro, e per questo ci vuole coraggio. […].

I sogni grandi sono quelli capaci di essere fecondi: i sogni grandi sono quelli che danno fecondità, sono capaci di seminare pace, di seminare fraternità, di seminare gioia.

I sogni grandi includono, coinvolgono, sono estroversi, condividono, generano nuova vita.”

Dobbiamo davvero risvegliare il nostro desiderio e la nostra capacità di sognare!

E proprio attraverso la proposta pastorale di quest’anno saremo chiamati a riattivare senza indugio la nostra facoltà di sognare!

Sr Manuela